domenica 17 aprile 2011

1) Signor Dottore o Signor dottore? 2) Paganini non ripete 3) Il cono per gelato 4) Il signor Pericolo

Mirò

Cari ragazzi ne ero certo, i papà e mamme non tradiscono, e dopo la mia richiesta di aiuto, eccoli pronti con l’inviarmi le loro storie, le loro fiabe.

Per voi oggi ne ho scelta una scritta, in fondo al Post, da un papà di nome Galileo, ormai più di 25 anni fa. Questa, come altre che vi porterò a conoscenza col tempo, è stata scritta in un’occasione un po’ particolare : mentre viaggiava in treno , andando e tornando per lavoro da Milano.
Le scriveva per sue figlie. Le ha conservate per tutto questo tempo, e questa di per sé e già una grande lezione di vita.

Buon viaggio…

Signor Dottore o Signor dottore ?

Si offenderà il direttore se scriverò il suo titolo con l’iniziale minuscola?
Devo proprio scrivere Direttore? E anche Vice–direttore? ( o vice – Direttore?)
L’ingegnere diventerà, per ossequio della sua laurea, l’Ingegnere? E allora anche il Ragioniere? E perché non il Geometra? Il Perito Industriale? Be’, allora anche il Contabile e il Cassiere, che mi danno a fine mese lo stipendio… La casistica è tanto sciocca che finirebbe col riuscire buffa. Lasciamo stare la differenziazione tra chi merita, chissà perché, l’iniziale maiuscola e chi no, e cerchiamo di chiarire le idee su questo caso:

Va usata la maiuscola nei nomi che indicano dignità o cariche di particolare rispetto: il Papa, il Re, il Presidente della Repubblica, il Sindaco, Sua Eccellenza, eccetera. Quando però tali nomi sono accompagnati dal nome proprio di persona, rimangono con l’iniziale minuscola : il papa Giovanni, il re Luigi XIV; anche quando sono usati, particolarmente nel plurale, come nomi comuni , mantengono l’iniziale minuscola: i re, i ministri.

Quindi per riassumere : il dottore Carmelo Rossi ;
buongiorno Dottore;
i dottori dell’ospedale;

ed in altre occasioni ancora.
Ai miei piccini, per ora, questo può bastare.

Perché si dice così: Paganini non ripete?

La frase è di uso comune e si adopra a volte stizzosamente, quando, dette parole di rimprovero, vogliamo far sapere che non saranno ripetute, che una seconda volta, dalle parole passeremo ai fatti; si usa anche scherzosamente, quando qualcuno vorrebbe che ripetessimo una frase spiritosa, un discorso burlesco. E l’origine? Eccola:
Nicolò Paganini, genovese (1784-1840) violinista meraviglioso, forse il più grande d’ogni tempo, una sera del 1825 sonò davanti al re carlo felice. Questi, alla fine della sonata, entusiasmato, chiese il bis e il maestro rifiutò. Il re insistette e Paganini orgogliosamente gridò:
-Paganini non ripete . –
Tale insolente risposta gli fruttò l’espulsione dal Regno per due anni.
Forse il rifiuto derivò dal fatto che il maestro aveva improvvisato, come spesso avveniva, il pezzo di musica.

Le scoperte e le invenzioni: Il cono per gelato

Il gelataio italiano Italo Marcioni, emigrato negli Stati Uniti, inventa nel 1896, a New York, il cono commestibile per il gelato.
Nasce il gelato da passeggio.

Un racconto piccino - piccino: Il signor Pericolo

Il signor Pericolo si era stancato di ritrovarsi sempre da solo.
Lui, per mestiere, stava vicino alle spine di corrente o alle pentole sulla stufa o dall’altra parte della strada.
Che colpa aveva se le mamme dicevano sempre ai loro bambini “stai lontano da pericolo, non attraversare la strada che c’è pericolo, non avvicinarti alla pentola che c’è pericolo…..?!
In fin dei conti lui doveva proprio restare in mostra e farsi vedere in quelle situazioni che potevano procurare brutte sorprese ai distratti.
Da quando poi si era trasferito in città era molto indaffarato perché doveva andare dappertutto.
Ma era giusto che un signore così utile dovesse essere così solo e così poco considerato?
Pensa e ripensa e gli venne in mente che in via dei Calmi al numero uno abitavano due sue amiche d’infanzia, la Signorina Prudenza e la Signorina Calma.
“Volete venire a farmi compagnia?” chiese loro
“Sono sempre solo”.
Perché no!
Risposero Prudenza e Calma che si annoiavano un po’ nella loro casetta di vetro e dove Prudenza non apriva mai la finestra per paura di un colpo d’aria.
Da allora Prudenza, Calma e Pericolo si fanno compagnia e sempre più spesso si sente dire “vado con calma e con prudenza dove c’è pericolo”.
E tutto fila liscio: si attraversano le strade che è una bellezza, si mette la spina nella corrente senza paura, eccetera eccetera
(e ognuno di voi pensi dove ha incontrato il Signor Pericolo).
Ma cosa hanno di speciale Prudenza e Calma?.
Ve lo dico in due parole.
Calma e Prudenza prima di fare le cose ci pensano.
Attraversano la strada con attenzione, se vanno vicino alla spina di corrente, prima si asciugano le mani, ecc.ecc. e tutto così fila liscio.

( Galileo)