domenica 28 agosto 2011

1) Calligrafia 2)Campa, cavallo! 3) l'Alfabeto 4) I due cani

Picasso - Donna che piange


Calligrafia

Carissimi Pensieri piccini, sono una mamma, e temo di aver fatto un grosso errore dicendo ai miei bambini che avevano una bella calligrafia. Avendo studiato un po’ di greco, mi è sorto un dubbio: calligrafia non vuol dire già essa sola ? Bella calligrafia sarebbe dunque una inutile ripetizione. “

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L’osservazione è teoricamente giusta. Calligrafia è infatti composta di due parole greche: di Kàllos, bellezza, e del tèma del verbo gràpho, scrivo, e indicò propriamente l’arte di scrivere con bei caratteri; infatti si dice ancora comunemente - imparare la calligrafia - , - insegnante di calligrafia -. Ma presto il significato della voce si dilatò per assumere quello più generico di maniera di scrivere, di scrittura; e senza tener più conto di quel prefisso che indicava appunto bellezza, si cominciò a dire - bella calligrafia -, non solo, ma anche - brutta calligrafia -, - orribile calligrafia -, che parrebbe davvero un controsenso. Dunque, la giovane mamma metta da parte le sue paure, e stia tranquilla: in un compito scolastico - bella calligrafia - , - brutta calligrafia - non sarà mai da segnare errore.

Perchè si dice così? Campa, cavallo!

Si racconta che un povero diavolo portava a mano un cavallo vecchio, stanco, sfinito, per una strada sassosa dove si vedeva appena, di quando in quando, un misero filuccio d’erba. Il cavallo stava per cadere, sopraffatto dalla fame; e il padrone cercava d’incoraggiarlo:

- cavallo mio, non morire; avanti ancora per un poco; campa finché crescerà l’erba e potrai sfamarti.

Oggi, per intendere che non crediamo al mantenimento di qualche promessa, diciamo: - Campa cavallo, ché l’erba cresce - e anche, più semplicemente: - Campa, cavallo! -

Le scoperte e le invenzioni : l'Alfabeto

Nel 1500 a.C., a Ugarit (Siria) viene introdotto un codice di 30 caratteri cuneiformi che corrispondono ad altrettanti suoni. L’alfabeto fenicio nella sua forma definitiva compare invece intorno al 1100 a.C. Si compone di 22 segni: i primi due sono aleph (simbolo che precedentemente indicava il bue) e beth

(simbolo che indicava la casa). Da questo alfabeto si svilupperanno tutti quelli in uso nel mondo.

I due cani

Un tale che aveva due cani ne addestrò uno alla caccia e allevò l’altro per guardia della casa. Quando poi il primo, andando a caccia, prendeva della selvaggina, ne gettava una parte anche all’altro. Allora il can da caccia, sdegnato, cominciò ad insultare il compagno, perché lui andava fuori, sobbarcandosi a continue fatiche, mentre l’altro godeva il frutto del suo lavoro, senza far nulla. Il cane domestico gli rispose: “Non con me devi prendertela, ma col nostro padrone, che mi ha insegnato, non a lavorare, bensì a sfruttare il lavoro altrui”.

Così non si possono biasimare i fanciulli pigri, quando li rende tali l’educazione dei loro genitori.

( Esopo)